Combattere contro la dipendenza
I familiari e le persone più vicine ad un tossicodipendente spesso non sono nella posizione di poterlo aiutare ma un buon inizio è sicuramente conoscere bene la situazione che questi sta vivendo.
Anche se questo può essere difficile, capire cosa prende, da quanto tempo, quanto spesso e se è coinvolto in situazioni sociali pericolose è fondamentale. Spesso la sensazione di conoscerlo/a bene può far cadere in errore e portare a trattare con superficialità la sua condizione.
Sono molte le varianti da conoscere, alcune delle quali possono avere implicazioni di maggior rilievo toccando ambiti quali giustizia o la salute.
Inoltre essere davvero coscienti di tutti gli aspetti della sua dipendenza rende possibile prendere decisioni o chiedere aiuto efficacemente.
Spesso risulta che una persona con dipendenze non voglia farsi aiutare e sia del tutto determinata a rifiutare ogni slancio nei suoi confronti. Uno dei motivi per cui questo avviene è che a cercare di aiutare il tossicodipendente sono delle persone che lui stesso sente di aver deluso o nei confronti delle quali si sente in qualche modo in difetto, proprio per via della sua situazione di abuso di sostanze. Inoltre in molti casi, all’oscuro dei suoi cari, egli avrà pensato e/o tentato di smettere molte volte.
Che si sia trattato di tentativi brevi o lunghi, decisi o fievoli, essi hanno costituito dei fallimenti personali agli occhi del tossicodipendente. Fallimenti che lo o la inducono a dubitare di poter riuscire in un nuovo tentativo, anche se supportato da altri.
Per questo inizialmente è necessario grattare la superficie e testare se la non volontà di risolvere da parte della persona interessata sia effettiva o se si tratti invece di un diverso insieme di fattori emotivi bloccanti. Questi ultimi possono spesso essere invisibili ai suoi occhi o agli occhi di chi ha con lui dinamiche relazionali radicate. É in questi casi che emerge la necessità di un’intervento esterno e soprattutto ben preparato.
Come trattare un figlio tossicodipendente?
Non esiste un modo “giusto” o “preciso” di comportarsi nei confronti di un tossicodipendente ma sono diversi i fattori da tenere in considerazione. Nonostante ciò il solo fatto di cambiare atteggiamento o comportamento non condurrà alla risoluzione della dipendenza.
Le indicazioni fondamentali da tenere a mente in questi casi sono: non assumere mai un atteggiamento di critica distruttiva nei suoi confronti, in quanto questo porterebbe solo ad un peggioramento dei rapporti e della condizione emotiva delle persone coinvolte.
D’altro canto ciò non significa lasciarsi andare all’opposto, cioè ad un atteggiamento di giustificazione totale. La persona va sempre spinta ad assumersi responsabilità per le proprie azioni, riconoscendole la capacità e il dovere di occuparsi correttamente della sua vita.
Come posso scoprire se mio figlio si droga?
I sintomi che mostrano l’assunzione di droga dipendono dalla sostanza e dalla frequenza di utilizzo. Generalmente, le prime cose che si notano sono la tendenza da parte della persona ad evitare di stare in famiglia, a non occuparsi delle proprie cose (lavoro, la propria camera o i propri oggetti), ad avere ritmi sonno/veglia e tenore alimentare molto alterati.
I familiari e le persone più vicine ad un tossicodipendente spesso non sono nella posizione di poterlo aiutare ma un buon inizio è sicuramente conoscere bene la situazione che questi sta vivendo.
Anche se questo può essere difficile, capire cosa prende, da quanto tempo, quanto spesso e se è coinvolto in situazioni sociali pericolose è fondamentale. Spesso la sensazione di conoscerlo/a bene può far cadere in errore e portare a trattare con superficialità la sua condizione.
Sono molte le varianti da conoscere, alcune delle quali possono avere implicazioni di maggior rilievo toccando ambiti quali giustizia o la salute.
Inoltre essere davvero coscienti di tutti gli aspetti della sua dipendenza rende possibile prendere decisioni o chiedere aiuto efficacemente.